ARTICOLI E NOTIZIE RIGUARDO L'APOSTASIA CHE STA ENTRANDO IN TUTTE LE CHIESE CRISTIANE

sabato 24 ottobre 2009

La religione è uscita completamente dalla vita dei ragazzi

Primo banco
La religione è uscita completamente dalla vita dei ragazzi
di Marco Lodoli
Che le chiese e gli oratori attraggano sempre meno i ragazzi italiani è un dato di fatto: la religione è uscita completamente dalle loro vite, ormai affascinate da altri immaginari, da altre presenze miracolose e salvatrici. Quello che sorprende di più un insegnante di lettere come me, è la scomparsa definitiva nel linguaggio comune di ogni riferimento al Vecchio e al Nuovo Testamento.
Per secoli e secoli tutti hanno saputo chi fosse “il figliol prodigo”, che razza di guai avesse combinato, perché fosse tornato a casa e quale vitello gli imbandì il padre. Tutti avevano letto e assimilato la parabola dei talenti o della pecorella smarrita, e anche chi poi era diventato atei e mangiapreti continuava a usare certi modi di dire, popolarmente condivisi.
Se San Marino incontrava la Germania in una partita di calcio, il titolo “Davide sfida Golia” era chiaro a ogni ragazzo. Se una paga era frutto di un tradimento o di comportamento miserevole, tutti capivano che si trattava di ignobili “trenta denari”. La pazienza di Giobbe, i castighi d’Egitto, il diluvio universale, Sodoma e Gomorra, la valle di Giosafat, settanta volte sette, un Golgota, una Maddalena, un buon Samaritano, un Fariseo, un sepolcro imbiancato, una vergine stolta: infinite erano le frasi idiomatiche e tanti i personaggi emblematici che uscendo dalla Bibbia e dal Vangelo entravano nel nostro linguaggio.
I giovani capivano i vecchi, magari usavano tante parole nuove, ma non smarrivano quelle precedenti, in cui comunque si racchiudeva una saggezza, un mondo e un cielo. Oggi nessuno dei miei alunni sa che cosa voglia dire “muoia Sansone con tutti i Filistei” o chi diavolo sia questo cammello che deve passare per la cruna di un ago, da dove vengono frasi così e in quali occasioni si potrebbero ancora usare.
E’ una tradizione morta e sepolta, una collezione di immagini sotterrate per sempre. L’italiano si è sbarazzato in vent’anni di due millenni di storie e parole. Ora possiamo dire che al fast-food c’era un truzzo cool con una posona che je s’accollava. Possiamo dire tante cose, ma meno di una volta, perché il vocabolario è stato svuotato, perché quelle cose lì, professò, le capisci solo tu e gli amici tuoi, perché a me dei preti nun me ne frega un cavolo e vojo parlà come me pare.

19 ottobre 2009

http://notizie.tiscali.it/articoli/lodoli/09/10/ragazzi-religione-12345.html

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