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sabato 24 ottobre 2009

PER QUINZIO SARAMAGO NON BESTEMMIA-E' TRADIZIONE !

In questo articolo del 1993 il cattolico-ateo Quinzio Sergio, fa una assurda
affermazione, dice che il romanzo blasfemo di Saramago è tradizione,
ora è solo di recente che si scrivono romanzi blasfemi contro Gesù,
mentre la tradizione sia della chiesa che popolare, ed anche apocrifa e gnostica
esaltano la divinità e purezza e santità di Gesù.

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l' ultimo romanzo dello scrittore portoghese
altro che bestemmia, e' solo tradizione
Jose' Saramago: " il vangelo secondo Gesu' " , Bompiani

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ LIBRI Il Vangelo secondo Saramago TITOLO: Altro che bestemmia, e' solo tradizione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - "Bestemmia" o "autentica religiosita' "? Sembra questa la domanda che sottosta' alle polemiche suscitate da Il vangelo secondo Gesu' , il romanzo dello scrittore portoghese Jose' Saramago. Non credo che la domanda ammetta risposta, perche' il lungo e un po' ossessivo discorso di Saramago sta al di qua, o se volete magari al di la' , sia della bestemmia che dell' autentica religiosita' . Cercando di riassumere la tesi del romanziere (la vicenda, malgrado pungenti rimaneggiamenti e aggiunte, resta quella narrata dai Vangeli), si puo' dire che sta nella contrapposizione della sublime, proprio perche' umanissima, figura di Gesu' a quella del dispotico Dio Padre che ne esige il sacrificio per affermare ovunque nel mondo il suo crudele potere. E una tesi che viene ripetuta, con variazioni, dal tempo di Marcione, dunque da circa 2000 anni, cioe' da sempre. Dio Padre, nel romanzo di Saramago, riesce bensi' a estendere il suo dominio sul creato, ben oltre i confini di Israele, ma nello stesso tempo, dall' interno, viene svuotato dal nuovo Dio Figlio, un nostro fratello che condivide con noi le stesse umane passioni e angosce. O, che e' la stessa cosa, l' uomo viene divinizzato, viene innalzato al posto di Dio. Anche questa, non e' che la storia degli ultimi venti secoli, che nell' idea dell' uomo Dio manifestano la loro dipendenza dall' idea cristiana. Saramago si dice "un ateo che ricade sempre sul religioso". Questo ne fa uno dei possibili emblemi della nostra attuale condizione, cosi' come la vediamo espressa ormai in innumerevoli fatti, saggi, romanzi, film, persino canzoni festivaliere, che mostrano una diffusa, per quanto superficiale, curiosita' per tutto cio' che comunque riguardi temi ed esperienze religiose. L' uomo contemporaneo non sembra piu' accontentarsi di affermare che non c' e' nessun Dio, e chequindi, poiche' nessun Dio lo sovrasta, e' in qualche modo egli stesso dio. Sarebbe semplice: dimenticare le favole del vecchio Dio. Invece se ne raccontano, e se ne scimmiottano, sempre di nuove. Perche' ? La nostra religiosita' . a conferma del caos in cui viviamo . sfiora la bestemmia, o coincide con essa: per sentirci come Lui dobbiamo tirarlo giu' , ridurlo alla nostra misura. Rileggiamo cosi' in Saramago quello che da tanti secoli e' stato scritto e riscritto: che Gesu' non nacque da una vergine, che sua madre Maria ebbe altri figli, che Gesu' amo' carnalmente Maria Maddalena (la dinastia medievale dei merovingi si vantava gia' discendente dalla coppia). In queste e simili affermazioni quel che si nota di piu' e' il meccanico ribaltamento dei dati della tradizionale narrazione evangelica. Il racconto di Saramago continua a muoversi nel contesto, minuzioso, della devozione tradizionale nella quale l' autore e' stato educato, con i patetismi del caso: ne dipende, non esce dal limite della variazione sul tema, sebbene pretenda d' incarnare la piu' audace ribellione. Per quanto si accentui l' umanita' di Gesu' , e per quanto s' insista nel suo morire sentendosi tradito da Dio, non si va molto oltre il dato scritturale, secondo il quale mangia e beve con i pescatori, e muore sulla croce gridando di sentirsi abbandonato dal Padre ("Dio mio, Dio mio, perche' mi hai abbandonato?"). Cosi' , sia pure a prezzo di confusioni che rivelano nello scrittore la mancanza di un orizzonte storico teologico nel quale comprendere le origini cristiane (si fa dire a Dio, riferito al tempo di Gesu' : "E da quattromila anni che sono il Dio degli ebrei"!), finisce per emergere una consapevolezza drammatica della vicenda vissuta dal Cristo, una consapevolezza che i secoli dell' insegnamento ecclesiastico hanno in parte eluso, sostituendola con una visione edulcorata. Puo' darsi che la bestemmia sia rimasta l' unica forma possibile di sopravvivenza storica di una religiosita' che vorrebbe essere autentica, e che qualche volta perfino ci riesce, affiorando da velleita' contraddittorie. Quanto a risposte adeguate alla situazione, mancano dovunque. JOSE SARAMAGO Il vangelo secondo Gesu' Editore Bompiani Pagine 350, lire 29.000

Quinzio Sergio


Pagina 24
(7 marzo 1993) - Corriere della Sera



http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/07/altro_che_bestemmia_solo_tradizione_co_0_93030711035.shtml



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Ricordiamo:

Nel romanzo di SARAMAGO Il Vangelo secondo Gesù (Saramago J.)
Tra tante bestemmie ed assurdità, vediamo che Gesù è un grandissimo
peccatore, convive e fa sesso con una prostituta, la solita Maddalena,
il suo amico e maestro è un pastore, il quale in realtà è il demonio in persona.
Questo Gesù si ribbella a Dio, il quale è molto crudele, nonostante questo,
Gesù è figlio di Dio, fa miracoli e muore in croce come vuole il Padre.
Queste sono fantasie da malati di mente, poiché il Santo non può essere
contemporaneamente un dannato, ed il figlio di Dio non può essere nello stesso tempo un
peccatore, e discepolo di Satana.
Di un Gesù così ne facciamo volontariamente a meno, non ci serve, è spazzatura,
comunque questo Gesù è inventato dall'ateo Saramago, e noi possiamo stare tranquilli,
perché il nostro Gesù è solo quello vero del Nuovo Testamento, Santissimo,Purissimo,
Dio incarnato, e Salvatore del mondo.

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