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lunedì 12 aprile 2010

Abusi, Chiesa: "Ammettere colpe"

Abusi, Chiesa: "Ammettere colpe"
27/3/2010
Padre Lombardi: "Così si fa giustizia"

Gli episodi di pedofilia nel clero rappresentano un tema "cruciale per la credibilità morale" della Chiesa. Si tratta di casi "avvenuti generalmente diverso tempo fa, anche decenni addietro, ma riconoscerli e farne ammenda nei confronti delle vittime è il prezzo del ristabilimento della giustizia". Lo sottolinea padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano, in un commento alla Radio Vaticana.



La nota è stata diffusa in vista della Settimana Santa. Nel testo Padre Lombardi sottolinea appunto che, pur trattandosi di fatti molto lontani nel tempo, riconoscerli rappresenta, oltre al prezzo da pagare per ristabilire la giustizia, anche "di quella 'purificazione' della memoria che permette di guardare con rinnovato impegno, e insieme con umiltà e fiducia al futuro".

"A questa fiducia - continua la nota - contribuiscono i numerosi segnali positivi venuti da diverse conferenze episcopali, vescovi e istituzioni cattoliche di vari Paesi nei diversi continenti: le direttive per la corretta gestione e la prevenzione degli abusi aggiornate e rinnovate in Germania, Austria, Australia, Canada e così via. La questione degli abusi sessuali su minori da parte di membri del clero cattolico ha continuato a essere largamente presente sui media di molti Paesi, in particolare in Europa e in America del nord anche negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione della Lettera del Papa ai cattolici irlandesi. Non è una sorpresa, l'argomento è di natura tale da attirare di per sè l'attenzione dei media, e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità".

Dagli Stati Uniti, sottolinea poi padre Lombardi, arrivano notizie positive. Infatti il numero di accuse di abuso è sceso nel corso dell'ultimo anno del 30%. Quindi in relazione alle misure prese dalla Chiesa americana, la nota afferma: "Si deve riconoscere che le misure decise e in corso di attuazione si stanno manifestando efficaci. La Chiesa negli Stati Uniti ha preso la strada buona per rinnovarsi".

Guardian: Italia e Vaticano "contro il resto del mondo"
Lo scandalo sui preti cattolici pedofili, sollevando accuse di copertura o di omissione anche contro il papa Benedetto XVI, "ha fatto emergere una forte differenza fra la visione dell'Italia e del Vaticano da una parte, e quelle degli altri paesi". A scriverlo in una cronaca da Roma è il Guardian, principale giornale progressista britannico, che ricorda un sondaggio della rivista tedesca "Stern", secondo cui in Germania la fiducia dei cattolici nel papa sia crollata dalla fine di gennaio dal 62% al 39%.

Ma mentre i cattolici e biografi oltre confine, come il britannico Michael Walsh ritengono che il pontefice e la Chiesa "sono destinati a subire danni" dalla vicenda, a Roma l'impressione è esattamente opposta. Così, il quotidiano londinese cita il vaticanista Sandro Magister che pensa che le critiche a Benedetto XVI "ne stanno rafforzando l'autorità, sia rispetto ai vescovi che ai fedeli. Ne sta uscendo più forte di prima, come un uomo molto deciso che è visto nella chiesa come colui che ha fatto più di tutti per combattere la piaga degli abusi pedofili", grazie alla linea "tolleranza zero" intrapresa da quando è asceso al soglio.

In un editoriale intitolato "Fede nel futuro", il Guardian parla di "tragedia e disastro", la prima per le vittime, il secondo per la Chiesa. "Nessuno sa esattamente quante migliaia di vittime ci siano state", ricorda il giornale, sono "centinaia in Irlanda, più di 1000 negli Stati uniti e sempre di più in Germania, Svizzera e Francia", mentre nuovi casi emergono in America Latina. Il quotidiano scrive che "in un'altra istituzione sarebbe impossibile immaginare che un leader politico anche marginalmente coinvolto in un tradimento così terribile dei suoi obiettivi fondanti possa sopravvivere". Forse, conclude il Guardian, in futuro la prossima generazione di cardinali e vescovi potrebbero chiedere una riforma che dia loro più potere: "Per ora il Vaticano non mostra entusiasmo (per una simile riforma, ndr). Ma potrebbe scoprire che la sua sopravvivenza dipende da questa".



http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo477604.shtml

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