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lunedì 12 aprile 2010

«Pedofilia, in gioco la credibilità della Chiesa»

«Pedofilia, in gioco
la credibilità della Chiesa»
28 marzo 2010 | Francesco Peloso

LA CHIESA si gioca la sua credibilità sulla questione “cruciale” dello scandalo degli abusi sessuali da parte dei preti: tutto dipende dal tipo di risposta che saprà dare. Il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, torna a commentare le polemiche che infuriano sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo, questa volta non per urlare al complotto contro la Santa Sede, ma per dire che la Chiesa deve andare fino in fondo nell’opera di pulizia. Poi spiega che da parte dei media c’è un interesse naturale verso la vicenda, anche se alcuni mezzi di informazione hanno davvero attaccato il Papa. Ancora si rileva che la linea dura, a cominciare da quella messa in campo dalla Chiesa degli Stati Uniti che per prima ha affrontato lo scandalo, ha dato i suoi buoni frutti. La strada da seguire è dunque già tracciata - spiega il gesuita - ed è la stessa indicata dal Pontefice nella sua lettera ai cattolici irlandesi.


La lunga nota di padre Lombardi è in equilibrio, ma i toni non sono più quelli della crociata. Il fatto che «la questione degli abusi sessuali su minori da parte di membri del clero cattolico ha continuato ad essere largamente presente sui media di molti Paesi - ha detto Lombardi - non è una sorpresa. L’argomento è di natura tale da attirare di per sé l’attenzione dei media, e il modo in cui la Chiesa lo affronta è cruciale per la sua credibilità morale».

Molti casi sono vecchi, ha spiegato il portavoce vaticano, e tuttavia «riconoscerli e farne ammenda nei confronti delle vittime è il prezzo del ristabilimento della giustizia e di quella “purificazione della memoria” che permette di guardare con rinnovato impegno, e insieme con umiltà e fiducia al futuro». Poi c’è il riferimento alla Chiesa degli States che, con linea intransigente, è riuscita a ridurre, nell’ultimo anno, del 30% le denunce di abusi sessuali. Un buon segno che non deve far «indulgere a compiacimenti fuori luogo», e tuttavia si dimostra che la strada seguita è efficace. Infine si rileva che gli attacchi più recenti al Papa non lo indeboliscono, anzi la sua autorità esce rafforzata nel perseguire la via del «rinnovamento e della riparazione».



In Irlanda è in gioco il futuro del cardinale Sean Brady, primate della Chiesa cattolica del suo Paese, del quale l’opinione pubblica chiede a gran voce le dimissioni per aver taciuto del suo coinvolgimento nella copertura di abusi sessuali ai danni di bambini. Il cardinale che ha nascosto le proprie responsabilità anche agli altri vescovi e al Pontefice, sarebbe vicino alle dimissioni. In Vaticano si auspica che il porporato abbia il buon senso di lasciare il suo posto per evitare un braccio di ferro con Roma, ma se un cardinale fosse costretto alle dimissioni, il fatto avrebbe connotati clamorosi.

L’Osservatore romano, infine, ha pubblicato un intervento dell’arcivescovo di Westminster, mons. Vincent Nichols, nel quale il prelato dice che di fronte a notizie di abusi sessuali da parte di preti, i vescovi devono rivolgersi alla polizia; non vi è alcun impedimento nella legge canonica - rileva Nichols - in questo senso. Anzi l’arcivescovo si spinge oltre e chiede che il processo penale anticipi quello canonico, capovolgendo tutta l’impostazione data fin qui al tema dalle alte gerarchie ecclesiastiche.



http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/mondo/2010/03/28/AMwRxuXD-pedofilia_credibilita_chiesa.shtml

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